Gastronomia locale

Vacanza tra i sapori e le tradizioni Abruzzesi

arrosticini abruzzesi

La cucina abruzzese rappresenta una delle tradizioni culinarie più ricche e antiche della nostra penisola, nonché una delle meno conosciute. La morfologia regionale ha favorito per lungo tempo l’isolamento dell’Abruzzo dal resto d’Italia e questo ha permesso alle sue ricette di mantenere le loro caratteristiche originali ed esclusive. Caratteristiche che devono molto alla vocazione pastorale e marinare della regione, visceralmente legata alle sue tradizioni.

Vediamo 5 prelibatezze che non devono mancare per approfondire i sapori e le tradizioni abruzzesi.

Arrosticini

In alcune zone le rustelle o arrustelle, originarie della pedemontana del Gran Sasso in provincia di Pescara, ma diffusi in tutta la regione, sono un piatto a base di carne di agnello (tradizionalmente montone, oggi quasi sempre pecora) tagliata a pezzi e infilzata su spiedini, e cotti  in un caratteristico braciere allungato detto canalina (o fornacella in dialetto) perché ricorda un canale di gronda. La tradizione vuole che vengano servite al naturale, con solo un po’ di sale, senza alcun tipo di salsa ma accompagnati da bruschette di olio extravergine d’oliva. Se non puoi recarti in Abruzzo per provarli, puoi trovare i migliori arrosticini di pecora in vendita online.

Spaghetti alla chitarra

Si tratta di una varietà di pasta all’uovo con larghezza e spessore di circa 2-3 mm. Deve il suo nome all’utensile utilizzato per la sua preparazione, che si chiama appunto chitarra: la sfoglia viene posta sopra la chitarra e pressata con il rullo, facendolo scorrere avanti e indietro in modo che i fili della chitarra possano tagliare la sfoglia della pasta. Questo procedimento conferisce alla pasta una sezione quadrata e una consistenza porosa che permette di trattenere al meglio il condimento. Gli spaghetti alla chitarra sono generalmente preparati con un ragù misto di manzo, maiale e agnello. Meno tradizionali ma comunque diffusi sono i sughi di cinghiale, di lepre o addirittura di selvaggina.

Scrippelle

Sono delle finissime frittelle che si preparano utilizzando un impasto di farina, acqua e uova in una padella molto calda. Sono molto simili alle crêpes francesi che alcuni dicono siano state esportate da Teramo attraverso le Alpi al seguito dell’esercito francese. Le scrippelle sono alla base di diversi piatti della cucina teramana, tra cui le celebri scrippelle ‘mbusse, cioè scrippelle umide, immerse in un leggero brodo di pollo dopo essere state spolverate con parmigiano o pecorino d’Abruzzo e arrotolate su sé stesse.

Cicerchiata

Questo dolce, tipico del Carnevale abruzzese, si prepara con impasto di farina, uova e, in alcune varianti, burro o olio d’oliva, zucchero, liquore o succo di limone. L’impasto è formato da palline di un centimetro di diametro, che vengono fritte in olio d’oliva o strutto. Una volta scolate, si mescolano al miele caldo e si dispongono a mucchietti. Quando il miele si raffredda, lega insieme le palline e conferisce loro una struttura solida. Come spesso accade con i dolci tradizionali tramandati per secoli, esistono tantissime varianti locali che aggiungono ingredienti diversi alla ricetta base.

Mazzarelle

Prodotto tipico della cucina teramana, vengono spesso servite come un secondo piatto, al seguito del timballo o degli spaghetti alla chitarra, ma invece molti considerano le mazzarelle un primo piatto, di fatto il primo piatto d’obbligo del pasto pasquale, una sorta di tradizionale ouverture dedicata all’agnello e che rievoca un indimenticabile passato della quotidianità contadina. Questi involtini di coratella d’agnello vengono avvolti in foglie di lattuga e legati con le budella dello stesso d’agnello: un piatto dal sapore deciso che o si ama o si odia!

È comunque indiscutibile l’importanza delle mazzarelle teramane, che sono anche state inserite dal Ministero delle politiche agricole alimentari nell’elenco dei Prodotti agroalimentari tradizionali italiani.

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