Giorgio Faletti cantava “Da casa mia si vede il mare…” ispirato dalla bellezza dell’Isola d’Elba, che sembra racchiudere tutti i segreti della bellezza di un territorio, in una manciata di chilometri. Mare, cale, scogliere, borghi che si affacciano sul mare e le antiche miniere del ferro.
Sembra non mancarle nulla, dalla leggenda, alla storia, fino al forte richiamo turistico che riesce a catalizzare ogni anno, grazie alle sue meravigliose spiagge.
Qui, dove passare da un aperitivo in uno dei tanti localini più alla moda alla quiete dei suoi paesini, pregni di tradizioni e cultura è un attimo e, forse, è questo il motivo per cui l’Isola d’Elba ha tanto da offrire ai suoi ospiti, quattro stagioni all’anno.
Questo vale soprattutto se si sposta un attimo lo sguardo sulla tradizione culinaria, il suo ricco patrimonio gastronomico e il variegato paniere di prodotti tipici e specialità locali che si possono gustare in tutte le stagioni.
Quando la bella stagione passa, le spiagge si svuotano e l’isola riprende le sue sembianze acqua e sapone; salire a bordo di uno dei tanti traghetti Isola d’Elba e seguire il proprio tour gastronomico alla scoperta dei sapori tipici del posto, è senz’altro una buona idea per visitarla anche in autunno.
Scopriamo, allora, quali sono queste specialità a cui proprio non si può rinunciare.
Muscoli ripieni
La tradizione culinaria dell’Isola d’Elba è ricca di molte contaminazioni derivanti dalle occupazioni che ha conosciuto nel corso della storia. Molte ricette tipiche elbane, infatti, derivano dalla tradizione ligure, provenzale, toscana e persino piratesca.
I muscoli ripieni rientrano proprio in questo novero. Sono infatti un piatto tipico ligure, della cucina povera, ma non meno delizioso. I suoi ingredienti, per riempire i muscoli, spaziano tra diversi prodotti, tra cui mortadella o carne macinata, pane raffermo e formaggio, senza dimenticare aglio, prezzemolo e zenzero.
Penne in barca da Elbano
Questa ricetta è stata ideata da uno chef portoferraiese, Elbano Benassi, precisamente. Questo pioniere amava sperimentare nuove preparazioni ed ha avuto un ruolo di rilievo nello sviluppo turistico della zona. In questo piatto, in particolare, oltre alle vongole, si può trovare besciamella, tuorlo d’uovo, e spezie.
Sburrita di baccalà
La storia della sburrita è fortemente legata a quella della tradizione mineraria dell’isola, perché è il piatto che i minatori si portavano dietro per la pausa pranzo.
Questa altro non è che una zuppa di pesce, baccalà nella sua versione riese, con verdure ed erbe aromatiche. Un piatto sempre della cucina povera molto nutriente e gustoso.
Cacciucco all’elbana
Il cacciucco si dice che sia stata un’idea dei pescatori livornesi, realizzato con tutto il pesce che rimaneva sul banco invenduto. Si tratta quindi di una classica zuppa di pesce, fatta con pesce povero, riadattata, però, nella versione elbana, priva di alcuni specifici ingredienti, quali la murena, il grogno e la tracina.
Per quanto si presenti come un piatto senza grandi pretese, in realtà la tradizione vuole che siano prestati numerosi accorgimenti nella sua preparazione, come cuocere il polpo a parte, con le seppie e aggiungere le cozze solo a fine cottura. In ogni caso è certamente un piatto ricco e saporito.