Il panettone, con la sua caratteristica forma alta e bombata, è una delizia che sfida la categorizzazione tra pane e torta, grazie alla sua pasta dolce lievitata impreziosita da canditi e uvetta. Tuttavia, il panettone è molto più di un semplice dolce natalizio italiano: le sue radici affondano nel cuore di Milano durante il periodo rinascimentale, quando era un tesoro difficile da trovare al di fuori delle città del nord Italia fino all’inizio del Novecento. Approfondiamo la storia di questa prelibatezza italiana per eccellenza, scoprendo le leggende che l’accompagnano e seguendo il suo percorso dall’origine alle tavole internazionali.
Dove e quando nasce il panettone?
Il panettone, il celebre dolce natalizio italiano, ha una storia affascinante e radici profonde che affondano nel passato. Le prime tracce documentate di questo delizioso dolce si trovano in un dizionario italiano-milanese del 1839, a testimonianza della sua lunga tradizione nel cuore della Lombardia. È nel 19° secolo che il panettone guadagna notorietà nella cucina milanese, con libri come il “Nuovo cuoco milanese economico” di Giovanni Felice Luraschi del 1853, che stabilisce saldamente il suo legame con la regione milanese.
Tuttavia, la sua storia è ancora più antica. La prima ricetta nota del panettone risale al lontano 1549 ed è attribuita a Cristoforo di Messisbugo, un cuoco originario di Ferrara. Nella sua lista di ingredienti, figurano il burro, la farina, lo zucchero, le uova e l’acqua di rose. Questa antica ricetta segna le origini del panettone, confermandone il suo status di prelibatezza italiana.
Il panettone ha svolto un ruolo così significativo nella cultura culinaria italiana che, nel 2005, è stato sottoposto a un processo di autenticazione formale ai sensi della legge italiana, rafforzando ulteriormente il suo status di tesoro nazionale.
Ma c’è di più dietro al panettone che la sua storia culinaria. Una leggenda popolare narra la dolce storia d’amore tra un nobile gentiluomo di nome Ughetto e Adalgisa, figlia di un umile fornaio che stava attraversando tempi difficili. La famiglia di Ughetto si oppose alla loro unione, spingendolo a trovare lavoro presso il panificio della sua amata, travestito. Qui, aggiunse burro e zucchero al tradizionale pane, creando il primo pane dolce che presto divenne popolare, guadagnando l’approvazione della sua amata Adalgisa. Per conquistarla definitivamente, Ughetto aggiunse scorze candite e uvetta all’impasto vicino a Natale, dando vita al panettone che conosciamo oggi.
Il panettone è diventato un simbolo del Natale non solo a Milano, ma in tutta Italia. Ogni panificio sfida se stesso nella preparazione di questo dolce natalizio, e in tutto il paese si organizzano sagre per degustare varietà di panettoni diversi, rendendo questa prelibatezza un’icona culinaria intramontabile della stagione natalizia.
Quali sono gli ingredienti tradizionali del panettone?
Il panettone è rinomato per la sua ricetta tradizionale che comprende una selezione di ingredienti chiave. Questi includono farina, burro, uova, zucchero, uvetta, e scorze candite di arancia e cedro. Il risultato è un dolce natalizio dalla consistenza soffice, leggermente dolce, e dall’aspetto che ricorda un pane.
La sua consistenza, sebbene morbida come quella di un pane, è più simile a quella di una brioche, grazie alla fermentazione naturale che conferisce al suo interno una leggerezza irresistibile. La sua preparazione richiede pazienza e due giorni interi.
Può essere gustato da solo, ma diventa ancora più delizioso quando accompagnato da frutti di bosco freschi, guarnito con cioccolato fondente, arricchito con creme spalmabili dolci o abbinato a una generosa porzione di panna montata. È un piacere indiscusso quando accompagnato dal caffè al mattino o, per chi preferisce un’opzione più alcolica, abbinato a un bicchiere di Marsala o a un frizzante Moscato per concludere la cena in grande stile.
Tuttavia, è importante fare attenzione ad una nota di tradizione: si dice che sia di cattivo auspicio rimuovere la calotta del panettone e consumarlo da solo. Quindi, pur sperimentando le diverse maniere di apprezzare questo capolavoro culinario, tieni a mente questa superstizione e condividi il panettone in compagnia, perché la condivisione è una parte essenziale del suo fascino.